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Mai lavare i piatti se sei fidanzato !

Comincia tutto così, come sempre cominciano le cose più belle : per gioco.

Ero innamorato di Giovanna. Per me è sempre stato difficile, e difficile è ancora oggi, dirle : “Ti amo”.
Figuriamoci poi regalarle un anello di fidanzamento.

Un giorno sono in cucina, ancora nella casa dei genitori.

Vedo nel lavello il tappo di gomma legato alla catenella con un anellino metallico.

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L’immagine è capovolta perché solo così – capovolta ! – Bhagirath, detto “Bhagiji”, il nostro cantastorie (“Kavariya Bhat”) la riconosce.

Per tutta la sua vita – anni e anni – “Bhagiji” ha visto capovolte
le immagini del suo “kavad”.

Vedendole diritte lui non avrebbe saputo riconoscere le figure
di cui sapeva, e spesso inventava, vita e miracoli.

Doveva guardarle dall’alto in basso, capovolte.
Solo così le riconosceva e le descriveva perfettamente.

 

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Ma questa è solo l’ultima storia che il cantastorie “Bhagiji” mi ha raccontato.

 

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In un vicolo di Bangkok dei ragazzi giocano con una palla di bambù.
Colpiscono la palla con i piedi, con le mani e con la testa.

Mi incanto a guardarli. Mi incanto soprattutto a guardare la loro palla.
A volte rotola fuori campo e arriva fino a me. La prendo, la guardo e gliela rilancio.
Ma vorrei tenerla.

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