Vassoio nuziale Aymara : Diderot e Oscar Wilde sulle Ande.

L’artigiano deve fare un vassoio perché tra gli Indios Aymara del Sudamerica è usanza  far girare
tra gli invitati alle nozze un vaso per raccogliere offerte in denaro. Il vassoio sostituisce la nostra banale ‘lista di nozze’.
A volte i fidanzati sono così poveri che per loro nulla è meglio del dono di qualche soldo; come usarlo lo sanno benissimo gli sposi.

L’artigiano sceglie un solido blocco di legno stagionato e ne ricava un vassoio.
Adesso però deve inventare qualcosa che trasformi questo normalissimo scodellone di legno …

 

zero

 

… in un vassoio nuziale. Qualcosa che simboleggi il matrimonio, che rappresenti i due novelli sposini. Per leggere il seguito clicca qui sopra »

Le Poinçonneur des Lilas … mais ou sont les poinçonneurs d’antan ?

Qualche tempo fa, sembra qualche secolo fa, quando prendevi il metrò a Parigi,
un signore in fondo alla scala ti forava il biglietto con una punzonatrice.
Era il “poinçonneur”.

prima

C’è una canzone scritta, musicata e interpretata da Serge Gainsbourg,
dedicata a proprio a questo personaggio. Si chiama “Le Poinçonneur des Lilas”.

Stupenda canzone, un indimenticabile ritratto, molto triste, alla fine tragico.
E’ la storia di quest’uomo, di una sua intera giornata,
un’intera vita passata al buio, sottoterra,
a fare dei buchi .. dei piccoli buchi .. sempre piccoli buchi. Per leggere il seguito clicca qui sopra »

蟋蟀 xī shuài Cricket feeding dishes. Rarissimi servizi da tavola per un raffinato musicista ed eroico gladiatore : il grillo.

 

Se il chiaro di luna

avesse un suono

sarebbe

il canto di un grillo.

 

.. e se Beethoven avesse letto questi versi di Hawthorne,
avrebbe scritto “Chiaro di luna” per pianoforte e grilli.

Sabato 24 settembre. Sto cercando in Campo san Maurizio dalla gentile signora Anna,
che è l’unica a conoscerli e a proporli, i servizi cinesi in porcellana per uccellini : minuscoli piatti, vassoi e abbeveratoi destinati nell’antica Cina (e forse ancora oggi) alla tavola degli uccellini.

Trovo dei vassoi ancora più piccoli e più leggeri e più delicati di quelli destinati agli uccellini.
Scopro che sono destinati ai grilli !

libro 33

 

Ho sempre pensato che un minuscolo oggetto che puoi tenere in mano, accarezzare, portare a spasso con te
nascosto in una tasca, a volte può racchiudere l’anima di un popolo. La sintesi di migliaia di pagine e di anni di studio.
Dice il saggio : “Nelle cose piccole si trovano i valori più profondi della vita”.

Oggi ognuno di questi due “piattini per un grillo” me lo conferma : 

grilli miei due Per leggere il seguito clicca qui sopra »

Il teatro è silenzio. Amleto & Co.

Qui sopra ho parlato del silenzio molto.

Troppo secondo il mio severissimo Editor.

“Devi tagliare” sentenzia irrevocabile.

“Ma tanto nessuno mi legge…” tento timidamente di ribattere.

“Ti leggo io. E non voglio vergognarmi di te” è il colpo di grazia dell’Editor.

Non mi resta che obbedire.

E’ già in lavorazione un’edizione riveduta del mio testo, brutalmente mutilato di almeno il 50%.

“Il 50% non basta. Devi tagliare almeno il 79%” impone l’Editor.

Non chiedetemi perché devo tagliare il 79% e non l’80%.

Come disse Adlai Stevenson :

“l’Editor è uno che separa il grano dalla pula e pubblica la pula”.

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Cozzi o Antonibon-Parolin ? Scultore misterioso o modellatore migrante ? Questo è il problema. Ma loro danzano. Da secoli. In silenzio.

Per il piacere di farlo, non certo con scopi scientifici e meno che mai commerciali,

sto studiando i resti di un gruppo di porcellana che ho in prestito da un amico.

mio fronte lei 3 viso lui lacunemio fronte lui best

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo innamoramento per un’antica porcellana rotta nasce probabilmente dalla mia percezione del tempo :
sento che si sta ormai avvicinando il capo-

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Venezia Selfie Point

Geniale civilissima idea !

titolo Klimt 1

foto Klimt
Dovremmo adottarla anche qui a Venezia, prima del Ponte della Libertà, in terraferma :
“Venezia Selfie Point”.

Così gli risparmiamo la fatica di venire a stravaccarsi per il pic-nic
sui gradini di Piazza san Marco o il rischio di tuffarsi dal Ponte di Rialto
quando magari sotto passa (incosciente!) un motoscafo.