La scena è sicuramente bizzarra.
Un distinto signore gira per la galleria reggendo in mano
un piattino ed una tazzina da caffè. Vuota.
La moglie del distinto signore, seduta, lo segue con lo sguardo.
La proprietaria della piccola raffinatissima galleria anche,
ma il suo sguardo è leggermente apprensivo.
Il signore cammina… ascolta attentamente.. poi dice :
“La voce è bella, ma non straordinaria”.
Prova adesso con un’altra tazzina ed un altro piattino.
Cammina… ascolta molto attentamente.. sorride e tutto soddisfatto commenta :
“ Questa sì : questa canta !”.
La moglie annuisce.
La gallerista continua ad essere perplessa.
Però poi il distinto signore ha un dubbio.
Prova di nuovo a camminare avanti e indietro reggendo
il primo piattino e la prima tazzina.
Prega la moglie di ascoltare attentamente, però senza guardare.
Dopo di che riprova con il secondo piattino e la seconda tazzina.
E di nuovo la moglie deve ascoltare attentamente ad occhi chiusi
e cogliere – se c’è – una differenza nel suono.
C’è, eccome se c’è, la differenza !
Il secondo piattino e la seconda tazzina hanno una splendida voce.
Un suono argentino, cristallino, fresco, intonato. Cantano.
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