A Venezia ci si maschera. A Siena ci si veste.

Siena e Venezia sono le due città più belle del mondo.

Posso dirlo perché ci ho vissuto per anni.

In questi giorni di Carnevale una differenza tra Siena e Venezia –

preziosa per capire le due città, ma difficile da cogliere – salta agli occhi.

A Venezia ci si mette in maschera.

A Siena ci si veste.

Non l’aveva capito il simpatico idraulico brianzolo che saputo che da Milano ci trasferivamo a Siena, disse :

“ Siena ? Ah sì, ci sono stato. Ero in quella piazza che sprofonda

e a un certo momento sono saltate fuori le maschere !”. Per leggere il seguito clicca qui sopra »

Ecco perché a Venezia “te convien parlar venexian” !

Sandro, veneziano doc da generazioni, stamattina ha un incontro di lavoro alla Giudecca.
E’vestito elegante. L’incontro finisce prima del previsto, è circa mezzogiorno ed è una bella giornata di sole.

Sandro si dice : Beh, quasi quasi mi fermo a pranzare qui in Fondamenta.

Ecco la trattoria ed ecco in piedi sulla soglia il cameriere con il tovagliolo bianco ripiegato sul braccio :

- Buongiorno, dice a Sandro.

- Buongiorno a Lei.

- Vuole accomodarsi ?

- Cosa c’è di buono oggi ?

- Ci sono degli spaghetti alle vongole : sono …

(le dita del cameriere, riunite, vengono portate alle labbra e    SMACK !) .. al bacio !

- Spaghetti alle vongole, eh ? Ma..

(Sandro riflette per qualche istante e poi)

.. xèli caparossoli o bevaràsse ?

- Sarà mejo che ti te magni el risoto ! Per leggere il seguito clicca qui sopra »

10 books on kaavad as a gift to Nina Sabnani

As an open homage to the great Bobi Bazlen and to his “Note senza testo” (Notes without a text), I offer these notes without a text (not yet published) to Nina Sabnani and to her text “Kaavad tradition of Rajasthan”.

 

I hope that Nina will have the time to add to the bibliography of her book these 10 texts probably unknow in India. At least I hope that Nina will give to her readers the link : www.francobellino.com

 

 

One kaavad in Rome. Since 1791 or before.

 

It is a real surprise. The handwritten catalogue of the Borgia Museum in Velletri records in 1791 the presence of two wooden painted portable shrines coming from Southern India.

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Kaavad, Kaavadiya Bhats .. English synopsis in honour of Nina Sabnani

 

 

Nina has been studying Kaavad for years. She wrote articles, shot and edited films

and published a beautiful book on this subject I love.

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That is why I prepared for her a synthesis of a few memories about what this love of mine

led me to do when I was in Rajasthan about 45 years ago.

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Kaavar, Kaavad, Kaavariya Bhats .. e in Rajasthan son già mille e tre.

In teoria non c’è differenza tra teoria e pratica. Ma in pratica c’è.

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L’ho scritto decenni fa, lo rivivo verissimo oggi.

 

Mi ha appassionato e molto divertito l’articolo sul volumetto “Lo spazio dell’India” (Centro di Cultura Italia-Asia dicembre 2013) che Aleksandra Szyszko Turek dedica (pagg.139-151) ai “kavar” (per me “kavad”) del Rajasthan. Leggendolo ho rivissuto giorni di avventurose ricerche e di studi appassionati.

 

 

Circa 44 anni fa io ho dedicato due viaggi in India e settimane di ricerche nel Rajasthan proprio alla ricerca dei “kavad” e dei loro cantastorie. Allora mi occupavo di cinema e il kavad è proprio un cinematografo itinerante con tanti film incorporati, ciascuno su misura per un diverso pubblico. E c’è un solo ideatore e regista ed attore che crea la storia, la mette in scena, ne fa la regia e il protagonista ed anche il produttore perché incassa in moneta e in natura. Per leggere il seguito clicca qui sopra »