Con quello che sto per scrivere so bene di avventurarmi in un pericolosissimo terreno minato : sarò inevitabilmente sbeffeggiato dai vari Sgarbi, Bonito Oliva, Philippe Daverio, Alvar Gonzàlez-Palacios …
Ma non me ne preoccupo perché nessuno di loro mi leggerà mai. Non mi leggeranno nemmeno
gli amici veneziani – – Arrigo Cipriani, Puccio Migliaccio, Franco Renzulli, Luca Zentilini e tanti altri che pure potrebbero
con più ragioni e motivazioni di me suggerire soluzioni perfette al mio progetto.
Progetto che peraltro sembrerebbe aver suscitato l’interesse anche dell’architetto Gianfranco Vecchiato
(vedi “La Nuova” del 19 agosto 2015).
Però siccome a criticare sono capaci tutti ma a proporre ci provano in pochi,
mi azzarderò a fare alcune proposte. Avevo terminato lo scritto precedente dicendo,
con un pizzico ma proprio solo un pizzico di ironia :
Affidato ad un grande artista il cubo bianco dell’Hotel Santa Chiara diventerebbe una gigantesca opera di pittura e scultura. Il cubo bianco potrebbe diventare così un’opera d’arte che alle migliaia di viaggiatori che ogni giorno arrivano e partono sia da piazzale Roma che dalla Stazione offre una breve esperienza estetica : un’emozione che anticipa per chi arriva e ricorda per chi parte la bellezza e la poesia di Venezia.
Con questa idea non sto in realtà proponendo niente di rivoluzionario. Qualche tempo fa hanno dipinto facciate di palazzi sul Canal Grande Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Paolo Veronese.
Non sarebbe certo difficile oggi trovare artisti di questo valore.
Propongo allora, non come soluzione al problema, ma come spunto per iniziare il dialogo,
tre nomi in rigoroso ordine alfabetico : Bansky, Christo, Plessi.
Bansky
Bansky è inafferrabile e geniale. La sfida potrebbe interessarlo e conoscendolo come nessuno lo conosce, potrebbe anche decidere di lavorare gratis purché in assoluto e superprotetto incognito.
Christo
Christo e Jeanne-Claude saranno già in zona perché lavoreranno nei prossimi mesi sul lago d’Iseo. Forse il loro linguaggio espressivo potrà creare qualche minimo problema di sopravvivenza agli ospiti dell’hotel, ma certo l’impatto su Piazzale Roma e soprattutto sul Canal Grande sarebbe indimenticabile (nella categoria “indimenticabile” rientrano sia i sogni che gli incubi, of course).
Plessi
Fabrizio Plessi infine è di casa Venezia, è un genio e sicuramente saprebbe far vivere di luce e colori
e movimento ed emozioni persino un cubo bianco e i suoi abitanti.
Ho fatto 3 nomi.
Questo spazio è aperto ad accogliere i suggerimenti di tutti, dai grandi che non conosco (ancora) Cacciari, Brugnaro, Contini, Rampello, Pinault o Pierangela Fiorani ai carissimi che incontro ogni giorno al mercà,
a botega o in vaporetto. Io aspetto.
Non so se Franco Bano della Eleni srl mi aveva letto qui sopra, ma certo mi ha risposto
con un proposta concreta e per i tempi che corrono davvero intere$$$ante :
Il testo prosegue con il titolo
“Pazza idea : esplode il cubo ed appare una magia di Pier Luigi Pizzi”
che si legge qui :
http://www.francobellino.com/wp- http://www.francobellino.com/?p=2310#more-2310
Plessi, assolutamente Plessi!
Caro Franco,
l’idea é ottima e spero che tu riesca a portarla avanti.
Dei tre nomi, direi no a Bansky, lo considero più un pubblicitario che un artista
Christo é morto ma penso che la moglie sarebbe probabilmente meglio di lui, quindi mi andrebbe bene.
Riguardo a Plessi, direi che é l’artista giusto.
Mi piacerebbe molto.
Bravo
… ma perché aggiungere beffa al danno ? al Dolo (‘campagne’ come si usa dir in(non piú) Serenissima) c’è la ditta Fratelli Fracasso Demolizioni che – par pochi schei(fidarse?) buta zo tuto……..
Caro franchinobellino vivi ancora con angeli – ti affianca una sempre meravigliante Giovanna de Angelis- e questa cinica e loschissima cittá(?) si aspetti una damnatio che la d e p u r i da tanta frattaglia !
Mah.. sará…..
Ciao Franco, ho vissuto l’inaugurazione del cubo come l’ennesimo incubo. Le notizie arrivate durante le mie vacanze, lontano da Venezia ma non troppo, erano tutte di profondo disgusto.
Sono poi rientrato e non ricordavo più dell’episodio fintanto che per correre dietro al mio piccolo non ho alzato lo sguardo al cielo…..e con mio stupore, visto dal lato d’ingresso in Venezia, non ho trovato nessuna stonatura con il ponte di Calatrava, mentre era stridente precedentemente il contrasto con l’antico monastero. Il contesto di Piazzale Roma d’altronde è cubico dall’inaugurazione dei due garage.
Se poi si osserva con attenzione la struttura, si può osservare un Giano bifronte che può essere identificato con il bene ed il male, o con il conservatorismo ed il futurismo. Certo è che se arrivi ti fai l’idea di una città futuristica e quando riparti ti accoglie il vecchio monastero, una perfetta medaglia con le sue due facce…..
Per quanto riguarda il suo uso, non sarebbe male sfruttarlo come un vecchio telone per diapositive o filmini super 8, quelli che quando ero piccolo allietavano le mie Domeniche di fanciullo con la complicità del tipico ticchettio del trattore del proiettore. Allora ci facevano rivivere i momenti felici delle vacanze, pertanto perchè non usarlo per proiettare immagini di vita quotidiana? L’ultimo ricordo di Venezia prima di rigettare le masse nelle loro grigie città.
Sergio, Lorenzo, Francesco&Saverio, Roberto : vi ringrazio veramente di cuore per i commenti e i suggerimenti.
Lorenzo, solo una precisazione : ho sbagliato io scrivendo
“Christo e Jeanne-Claude saranno già in zona perché lavoreranno nei prossimi mesi sul lago d’Iseo”.
In realtà non è Christo che è morto, ma la sua adorata compagna Jeanne-Claude.
Scrive altrove il carissimo Claudio : “BANSKY e/o PLESSI….Christo ci ha lasciati…..
ma io opterei per la demolizione e l’esilio perpetuo a chi ha dato i permessi…..!!!!!”
Appassionatamente consiglio di leggere il testo “Il cubo”, scritto appassionato e appassionante di Gianfranco Vecchiato
pubblicato (guarda combinazione !) esattamente lo stesso giorno, 11 agosto,
del mio “L’utopia è una magia. Realizziamola ! Hotel Santa Chiara Venezia”.
Il testo di Vecchiato, profondo, documentatissimo e coinvolgente, si trova qui : lettera13.blogspot.it
Avevo letto ed apprezzato le Sue proposte. La sensibilità che un tema come questo avrebbe richiesto alle Istituzioni
è stata purtroppo delusa dai risultati che sono davanti ai nostri occhi. Ma la reazione dell’Opinione Pubblica
dimostra che questo tema resta all’attenzione ed alla responsabilità di ciascuno. Un cordiale saluto.
Gianfranco
Caro Franco, ho visto solo ora per la prima volta la Sua proposta per il nuovo albergo Santa Chiara.
Ha perfettamente ragione. La situazione potrebbe essere capovolta con successo.
Con il vantaggio che molti pendolari si fermerebbero in Piazzale Roma dove tra il tram e appunto il nuovo albergo la sosta varrebbe il viaggio.
Nessuno ha poi pensato che i passanti in Piazzale Roma sono sempre in ritardo nei due sensi.
O per prendere il tram o per andare al lavoro. E l’albergo chi lo guarda? Questo lo sapeva benissimo anche l’architetto.
Io non l’ho ancora visto dal vero. Molte foto si.
Ancora un caro saluto
Arrigo