In teoria non c’è differenza tra teoria e pratica. Ma in pratica c’è.
L’ho scritto decenni fa, lo rivivo verissimo oggi.
Mi ha appassionato e molto divertito l’articolo sul volumetto “Lo spazio dell’India” (Centro di Cultura Italia-Asia dicembre 2013) che Aleksandra Szyszko Turek dedica (pagg.139-151) ai “kavar” (per me “kavad”) del Rajasthan. Leggendolo ho rivissuto giorni di avventurose ricerche e di studi appassionati.
Circa 44 anni fa io ho dedicato due viaggi in India e settimane di ricerche nel Rajasthan proprio alla ricerca dei “kavad” e dei loro cantastorie. Allora mi occupavo di cinema e il kavad è proprio un cinematografo itinerante con tanti film incorporati, ciascuno su misura per un diverso pubblico. E c’è un solo ideatore e regista ed attore che crea la storia, la mette in scena, ne fa la regia e il protagonista ed anche il produttore perché incassa in moneta e in natura. Per leggere il seguito clicca qui sopra »