Non mi fido di un coccodrillo. Nemmeno quando sarò morto.

Nel giornalismo il ‘coccodrillo’ è il ritratto di ogni personaggio (attori, cantanti, politici, criminali, campioni sportivi) che si tiene sempre pronto in Redazione. Così se qualcuno muore all’improvviso tu non devi fare ricerche : l’articolo, cioè ‘il coccodrillo’, ce l’hai già bell’e pronto.

Siccome però del ‘coccodrillo’ scritto da altri io non mi fido, il mio me lo sono già scritto da solo. Per leggere il seguito clicca qui sopra »

Non fidarti mai di un coccodrillo. Nemmeno quando è morto.

Peter Beard, geniale fotografo, scrittore, playboy di sterminato successo, sempre circondato da bellissime donne (attrici, modelle, scrittrici, la moglie di un presidente e fanciulle etiopi) nel 1965 è in Africa e studia i coccodrilli. Lavora con un biologo scozzese, Alistair Graham, a Koobi Fora sulle rive del Lago Rudolph (oggi Lago Turkana) in Kenya. I due hanno appena ucciso un bestione lungo quasi 5 metri. Adesso aspettano l’arrivo dell’aereo che verrà a prelevarli solo domani.
Beard ha un’idea : per me scrivere è così importante che non smetto nemmeno mentre muoio.

Allora dice all’amico : “Alistair, mi fai questa foto ? Io che scrivo sul mio diario anche se il coccodrillo mi sta divorando” .

 

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Quello che Beard non si aspetta però è che il coccodrillo morto davvero lo divora ! Per leggere il seguito clicca qui sopra »