Straordinaria scoperta archeologica : il “pettine” o ‘fero da prova’ della gondola nasce in Cina.

Poco dopo le onde gravitazionali, ecco un’altra straordinaria scoperta scientifico-archeologica
destinata a riscrivere pagine fondamentali della storia dell’umanità.

Quello che per secoli si pensava essere il classico ferro da prua per migliaia di gondole veneziane è invece cinese.
E’ il terminale, la punta di un’asta o lancia o alabarda cinese, oltretutto antica e rituale  :

Ferro pagina

 

La Casa d’aste che ha compiuto questa sensazionale scoperta propone l’oggetto per una cifra irrisoria.
Lo valuta tra i 135 e i 315 Euro, ma con grande signorilità accetta anche una prima offerta modestissima : solo 45 Euro. Con meno di 50 Euro il 22 Marzo ad Anaheim, California si può già partecipare alla gara.

ferro totale a dx

 

Ovviamente loro sono astutissimi : partono da una valutazione così ridicola per stimolare le offerte. Sanno molto bene che il Museo Navale all’Arsenale o il Correr o Ca’ Rezzonico non potranno lasciarsi sfuggire un così prezioso ed unico reperto e si scanneranno tra loro per vincere l’asta. Io non potrò certo competere a quei livelli di offerta. Però in umile spirito di servizio ho inviato agli scopritori del “dolfìn cinese” queste due immagini :

Ferro confronto scheda

Fero da prova con dida

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conoscendo il significato storico ed il valore estetico di ogni singolo dettaglio del ferro da pror— ops :
del terminale di alabarda cinese, sicuramente se non il valore dell’oggetto,
ma il prezzo di aggiudicazione salirà alle stelle.

dettaglio base a dxdettaglio piede

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sempre che, ma spero di no, non si precipiti poi dalle stelle alle stalle.
“Capre ! “ tuonerebbe Sgarbi.

 

Post Scriptum

Bravi ragazzi ! Capita raramente, ma ogni tanto persino in California

si trova qualcuno capace di accettare una correzione, ringraziare e prenderne atto.

L’asta cerimoniale cinese è tornata ad essere quello che è sempre stata

e la didascalia la cita addirittura con il suo nome veneziano : “fero da prova”.

 

Ferro corretto

Post Post Scriptum

Il fero da prova (che poi non era un vero fero da prova, ma un fero trasformato in scultura decorativa, diciamo così) è stato venduto martedì 23 Febbraio 2016
per 60 (sessanta) dollari ! Circa 55 Euro. Sono convinto che, esposto intelligentemente, qui a Venezia avrebbe tranquillamente fatto 1.000 Euro. Forse anche di più.

18 Responses to “Straordinaria scoperta archeologica : il “pettine” o ‘fero da prova’ della gondola nasce in Cina.”

  1. gio says:

    Dunque, dovresti avere più pietà per la mia (dis)umana ignoranza. Per cui non capisco se è tutto un gioco o se esiste questo oggetto con attribuzione erronea o se è una coincidenza o altro….
    Per ora e in attesa di spiegazioni pro popolino, mi limito a considerare l’estrema bellezza di un’asta messa all’asta. Vista l’asta, asta la vista.
    gio

  2. Gio’ tu mi scrivi : “… non capisco se è tutto un gioco o se esiste davvero questo oggetto con attribuzione erronea o se è una coincidenza o altro….”.

    Mio carissimo registrO, tu lo sai bene : è tutto un gioco, la vita è un gioco. O forse un sogno.
    Un’ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia per breve tempo sul palcoscenico e poi non se ne sa più nulla.
    E’ una storia narrata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa niente.
    Però la mia storia è sì narrata da un idiota ma qualcosa significa.

    Questo ferro da prua di gondola veneziana è davvero proposto come ‘antica cerimoniale alabarda cinese’ da una Casa d’aste americana.
    Davvero andrà in asta il 22 febbraio 2016. E davvero si può tentare di acquistarlo partendo da un’offerta di meno di 50 Euro,
    mentre un antico ferro da gondola vale (meglio : valeva) migliaia di dollari.
    Pensa, carissimo, che oggi un ferro da prora nuovo di zecca e molto più semplice di quello in asta tra poche ore in California
    costerebbe non meno di 1.500 Euro in ferro o 2.500 in acciaio. Nuovo però, perché antico, a trovarlo, costerebbe molto molto di più.

    La mia storia potrebbe essere l’inciting incident, l’essenziale spunto iniziale per un film commovente.
    Come ci è finito questo ferro da gondola ad Anaheim, cittadina della California di circa 400.000 abitanti,
    famosa per il suo ‘Disney California Adventure Park’ che ha ospitato circa 9 milioni di visitatori nel 2014 ?

    Un ferro da gondola è alto e pesante : non ci stava certo nel fagotto o nella valigia di cartone legata con lo spago
    che costituiva tutto il bagaglio di un emigrante dell’800 ?
    L’ha portato con sé forse un contadino di Sant’Erasmo o di Mazzorbo o delle Vignole,
    esperto nella coltivazione di vigne in terreni difficili, emigrato in California negli anni tra il 1857 e il 1884 ?

    Proprio in quegli anni infatti Anaheim fu fondata da un gruppo di tedeschi di Rothenburg ob der Tauber in Bavaria
    che volevano dedicarsi alla coltivazione delle vigne e alla produzione di vino.
    Forse il nostro veneziano fu scelto daitedeschi padri fondatori per la sua esperienza sulle terre salmastre delle isole della Laguna.
    Forse volle portarsi con sé il simbolo della sua amata e perduta città.
    Certo è difficile immaginarsi un contadino ‘mazorbìn’ o ‘sarasmìn’ vogare una gondola tra le barene,
    ma forse l’isolano faceva el gondolier de casada per una nobile famiglia veneziana e le vie (acquee) della Provvidenza sono infinite.

    Quel ferro da gondola (anche se non mi pare così antico e forse nemmeno creato per essere innestato su uno scafo,
    ma piuttosto come una ‘variazione su tema’ di un fabbro artigiano-artista) da allora fa bella mostra di sé in una living-room californiana.
    Forse chi l’ha portato in America e coccolato con lo sguardo per anni e anni oggi non esiste più;
    non ne esiste più nemmeno il ricordo e i suoi eredi, giovani californiani o latino-americani di quel pezzo di ferro ingombrante non sanno che farsene.
    Forse chi lo mette in asta oggi nemmeno si ricorda come arrivò in casa sua quello strano oggetto.
    Non ne sa nulla e lo pensa cinese. E i curatori dell’asta ne sanno ancor meno perciò lo etichettano come cinese,
    tanto della Cina tutto è misterioso e in Cina hanno inventato tutto.

    Tu, caro registrO, potresti farne un film. Ma un antiquario veneziano potrebbe farci un bel business :
    a parte i prevedibili alti costi di spedizione, quell’oggetto, in quanto cinese, si potrebbe davvero comprare con poco.
    E in quanto veneziano si potrebbe poi rivendere con un bel margine.

    Ho preferito però rendere pubblica questa mia sorprendente trouvaille proprio perché offre a chiunque
    l’occasione per un sorriso o lo spunto per svilupparci una storia o per girare un film o per farci un affare.
    Come diceva quel saggio ci sono persone così povere che l’unica cosa che hanno sono i soldi.
    Io non ho nemmeno quelli, ma invecchio sempre molte cose imparando.
    E purtroppo sempre troppe cose scrivendo. Chiedo scusa.
    La diagnosi è “ipertrofia prosastica”.

  3. Non ho saputo trattenermi dal condividere la mia scoperta di un antico ferro da gondola cinese
    con uno dei più colti antiquari ed esperti di arte cinese al mondo.

    Gli ho scritto : my dear Master, even if in Italian this news at http://www.francobellino.com should make you smile.
    Franco

    Ovviamente la sua risposta è arrivata fulminea e geniale :

    Intriguing!
    Hugh
    ps. obviously Marco Polo took home some souvenirs – he had plenty of space in his luggage
    since it has been proven that he didn’t take all those Italian pasta shapes and recipes.

  4. Franco Bellino says:

    Altri 4 commenti, arrivati a raffica da un amico antiquario.
    Gli voglio molto bene perciò li pubblico io per rispettarne il nome e non comprometterne la rispettabilità :
    1
    Caro Franco,
    giustamente mentre a Roma parlano, parlano, parlano, il mondo sta cambiando velocemente ;
    prima gli spaghetti, dopo la pizza, adesso anche questo simbolo dell’Italia non lo abbiamo inventato noi……………
    Ormai cosa stiamo qui a fare?
    Saluti
    A.
    2
    È così divertente la storia…….. COMPRIAMOLO !!!!
    3
    Sicuramente è 2015 o prima..
    4
    È un ferro da gondola; un eccentrico probabilmente lo aveva montato su di un bastone come le lanterne per farne un oggetto da arredo.
    Anzi, sicuramente in origine doveva essere una coppia! Dove è finito l’altro? Watson datti da fare!!!
    Brugnaro ci farà sfilare in Canal Grande con le antiche vestigia
    di una fama cancellata dai personaggi che negli ultimi decenni hanno guidato la DOMINANTE.
    5
    (continua, forse)

  5. Lorenzo Perrone says:

    Spiritoso e profondo e sensibile
    In altre parole geniale
    Grazie franco
    Lorenzo e simona

  6. Franco Bellino says:

    Una nuova arguta ipotesi per spiegare l’incredibile attribuzione viene da un altro grande antiquario.
    Ometto anche il suo nome per tutelare la sua rispettabilità (non si frequenta impunemente un sito così poco scientifico come il mio!),
    ma riporto la sua geniale intuizione. Forse, propone C, non è affatto un’errata attribuzione :
    forse i californiani sanno benissimo che si tratta del ferro da prua di una gondola veneziana e che la Cna non c’entra affatto.
    Però : ” oggi, tutto deve essere cinese x attrarre un acquirente cinese….
    Forse la crisi della middle class buyer farà rinsavire.
    Grazie della bella spiega del ferro di prua. Ciao C.

    carlo

  7. Franco Bellino says:

    I miei amici antiquari sono sopravvissuti negli ultimi anni soprattutto grazie ai compratori cinesi.
    La crisi finanziaria in Cina ha però diradato le visite dei miliardari e ancor più quelle dei loro ‘cani da tartufo’ sparsi per tutta Europa.
    I miei amici antiquari fino a ieri si lamentavano perché se nemmeno i cinesi comprano più, la situazione si fa dura.
    Tempo fa si diceva : quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
    Ma oggi i Cinesi hanno cambiato le carte in tavola : quando il gioco si fa duro, noi comperiamo i giocatori !
    Purtroppo pochi minuti fa la radio propina la terribile conferma :
    i miliardari cinesi si sono spostati dall’antiquariato e dall’arte allo sport. Sono mesi ormai che imperversa lo shopping negli stadi di Europa e Sudamerica.
    E’ di ieri la notizia che ‘el Pocho’ Lavezzi prenderà (se glieli danno) circa 123.287 Euro. Al giorno !
    Centoventitremiladuecentottantasette Euro ogni santo giorno, festivi e ferie compresi !
    Negli anni bisestili un po’ meno però : solo 122.950 Euro al giorno ☹
    Leonardo, Michelangelo, Rembrandt, Velasquez, Vermeer e persino Picasso si rivoltano nella tomba.
    Un Cinese d’antan se li poteva comperare tutti al prezzo di Lavezzi. E magari ci spuntava pure uno sconto.
    E pensare che i nostri genitori ci sgridavano quando in cortile o in strada si faceva tardi giocando al pallone.
    Pallone che allora era ancora stringato. E chi ci ha giocato sa cosa significa colpire di testa e beccare la stringatura soprattutto se piove.
    Ma in quegli anni i Cinesi non compravano giocatori. Non avevano nemmeno né il tempo né la voglia di giocarci al pallone !

  8. Franco Bellino says:

    Mitico Altan :
    Vorrei tanto sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio.
    Nel mio caso : di tutte le cazzate che scrivo.

  9. Ho voluto fare la mia buona azione quotidiana e qualche giorno fa
    ho spedito alla Casa d’Aste californiana
    una mail in inglese per evitargli la figuraccia di attribuire alla Cina
    un elemento così noto della gondola veneziana da diventare un simbolo della città.
    Ho scritto :

    Dear Friends at International Auction Gallery
    I’m writing trying to be useful to you.
    I wrote something about you and you can read it here :

    http://www.francobellino.com/?p=2541#more-2541

    Your lot 134 of the incoming auction of Febrary 22nd is NOT as you title it :

    a Vintage Chinese cerimonial spear head

    Your lot 134 is a “Fero da prova” or “Dolfìn” or “Ferro da prua”
    fundamental element and symbol of the Venitian gondola.

    If you follow this link

    http://www.francobellino.com/?p=2541#more-2541

    you’ll discover, even if only in Italian, a detailed explanation and some photos which prove what I’m telling you.
    You’ll find also a few very intriguing comments coming from experts everywhere in the world.
    Here for you some more infos in English from the web :

    The ferro is the distinctive metal design at the prow, or front, of the gondola.
    The ferro has gone through over 1,000 modifications since its creation;
    the curled design is not only for aesthetic reasons, but also to defend the gondola from possible damage caused by collisions.
    The ferro was once made from soft iron, but modern ferros are made with duralumin or other alloys – depending on the metal used.
    (Iron or steel, I would say. The iron one being the traditional “ferro” and a little cheaper, around 1.700 USD if new;
    the steel one more durable, at about 2800 USD).
    The ferro’s weight can vary from 10 to 20 kilograms. The unique shape of the ferro is famous worldwide –
    popular tradition maintains that the six teeth represent the six districts (‘sestieri’) of Venice;
    the elegant curve signifies the Doge’s cap, or the Grand Canal.
    The semi-circular break between the curved top and the six teeth is said to represent the Rialto Bridge.
    The ferro has become a symbol of the gondola, which is in turn a symbol of Venice itself.

    Ad oggi nessun segno di vita, non dico di ringraziamento, da parte degli “Esperti” californiani.
    Ma domani chissà : domani è un altro giorno.

  10. Paolo Stecca says:

    Come non citare il Maestro: “…è tutto un gioco, la vita è un gioco. O forse un sogno.
    Un’ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia per breve tempo sul palcoscenico e poi non se ne sa più nulla.
    E’ una storia narrata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa niente.”
    Quanta saggezza veterocinese in queste parole e grazie per il post arguto e multiforcuto.
    Gli americani non godono della mia stima. E forse non godono la vita in generale.
    Quanto ai cinesi, che hanno inventato tutto, adesso stanno copiando e basta.
    La vita, la storia, la cultura vanno a fasi. E i veneziani? “Fàso tuto mì!”

  11. Grazie, Paoletto.
    Almeno un po’ ti sei divertito ?
    Spero di sì. Altrimenti te lo auguro per il we.
    “We” cioè per noi.
    Franco
    questo “we” mi evoca Alì che risponde alla domanda :
    La più breve poesia mai scritta ?

    Me. We.

    Per anni mi è piaciuto. Adesso pare che non l’abbia nemmeno detto.
    Però mi piace anche questo :

    “We don’t serve Negros.”
    The white waitress spits the words at a young Cassius Clay, Jr.

    “Well, we don’t eat Negros” he responds earnestly.
    “We want cheeseburgers and milkshakes”.

  12. Stefania says:

    Un’appassionante giallo archeologico alimentato dall’inguaribile ignoranza storica degli americani. Non è colpa loro, non è proprio nella loro esperienza il passato da ricordare e conservare: solo un affannato presente da scrivere. Un tempo terre, oggi tempi da conquistare. E fra spazio, tempo e curvature reciproche… non saranno proprio le onde gravitazionali, le colpevoli? Venezia, Cina, Dogi e Grandi Khan…. tutto e tutti in un punto, in un continuum storico e geografico, in un eterno istante di perpetua creazione (d’arte, di mondi). È una sublime intuizione?…oppure il prodotto di menti disturbate da un’incessante “vibrazione” di fondo? Vediamo se da Ligo arriva qualche aggiornamento in proposito…
    Mentre sul meraviglioso e controverso Vintage Chinese ceremonial spear head siamo certi di ricevere gli appassionanti updates del detective Bellino :-)

  13. Stefania says:

    (Caspiterina… “un appassionante” con l’apostrofo anche no… chiedo venia!)

  14. Grazie, Stefania.
    Ogni volta la tua profondità mi destabilizza.
    Solo una curiosità : chi è/che cos’è
    il LIGO
    da cui potrebbero arrivare aggiornamenti ?
    So già che quando me lo spiegherai,
    mi morderò i gomiti per non esserci arrivato da solo,
    ma adesso non ci arrivo
    Franco

  15. Stefania says : Ehehehe… è l’osservatorio americano da cui hanno rilevato le tanto discusse “vibrazioni” delle onde gravitazionali… ;-)

  16. Brian S. Chang says:

    Thanks, We already changed the description in the catalog.
    Brian S. Chang

  17. 80 (ottanta) anni fa.
    Risponde a Paolo qui sopra sugli Statunitensi e a me sulla presenza dell’arte nella nostra vita di tutti i giorni,
    risponde 80 anni fa Alberto Moravia.
    Moravia ha 28 anni, è il 1936 e scrive dagli Stati Uniti :
    “Io sono convinto che i bei tempi della civiltà occidentale o perlomeno di una parte di essa siano finiti –
    è vero che guerre e altri flagelli esistettero sempre – ma ciò che oggi distingue l’epoca
    è il basso livello della cultura e l’esplosione veramente incredibile di tutti gli egoismi -
    perciò non c’è posto per coloro che si occupano di arte, di pensiero e di tante altre cose inutili”.
    Attualissimo.
    E ancora da New York : “Più che in Europa tutto qui sembra orribilmente fragile e ingiusto –
    la gente ricca qui è più ricca, più vuota, più feroce, più annoiata e più disumana che in Europa…
    l’America è veramente estrema ed eccessiva in tutto”.

    Temo che il nostro divario con l’America si stia rapidamente riducendo. Se ancora esiste.

  18. Paolo says:

    Dàgli all’ameriCane! (si scherza, naturalmente, ma non troppo, così come si è seri, ma non per molto, o si è sobri, ma non sempre, etc., etc.)
    https://www.youtube.com/watch?v=aVi55nTnU4U

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