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4 etti di Canal Grande costano 15 €uro. Ma solo per Giovanna.

Marta non sa (o forse finge di non sapere perché i Garlato – mamma Anna e babbo Paolo – di Venezia sanno tutto) che come prima colazione io amo solo i suoi biscotti secchi. Ma non tutti : solo “le Esse”.

Marta li chiama le “Esse” e 4 etti di “Esse” costerebbero appunto 20 €uro. Ma solo per Giovanna 15.

La verità è che non sono biscotti a forma di “S” : sono il Canal Grande !!!

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Paolo, il babbo di Marta e il più elegante pasticciere di Venezia, è un grande signore.
Un giorno l’ho chiamato in disparte in calle e gli ho rivelato un segreto : un pensiero forse folle, forse no.

Paolo, – gli ho detto sottovoce – i tuoi biscotti a forma di “S”
non rappresentano banalmente una lettera “S” : rappresentano il Canal Grande !”

Il Canal Grande ? ! ?

Guarda : se tu guardi uno accanto all’altro un biscotto e il Canal Grande vedi che raccontano la stessa storia :

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L’entrada in Canal … volta de Canal … girada de Rialto … giro del paletto

Paolo, entusiasta per la mia scoperta, l’ha subito fatta sua :
i suoi biscotti a forma di “S” sono davvero una dolce immagine del Canal Grande,
che i veneziani chiamano con affettuoso cinismo “il Canalasso”.

L’ha scritto persino in vetrina ;

 

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Oggi ho una nuova scoperta per Paolo e per chi legge queste righe.

 La coda del Leone di san Marco è il Canal Grande.

 

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Sul Leone di san Marco hanno scritto libri, saggi, articoli. Lo hanno studiato esperti di storia veneziana, di araldica, di simbologia. Alberto Rizzi ha pubblicato 3 splendidi volumi.

Ogni dettaglio del Leone – la sua posizione, l’espressione, il libro, la spada, le ali – ha un suo significato, a volte storicamente documentato, a volte frutto di secolari tradizioni, a volte pura ipotesi.

La mia è una pura ipotesi : la coda a “S” del Leone di san Marco non è casuale, non è puramente decorativa : la coda a “S” che sferza l’aria e vive stupenda nello spazio rappresenta il Canal Grande,
la strada più bella del mondo, l’anima di Venezia.

 

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Se nessuno se ne è mai accorto prima di me è soltanto perché nessuno lo ha mai chiesto a un bambino.

Un bambino lo vede subito che la coda a “S” del Leone di san Marco

rappresenta proprio l’andamento sinuoso, inconfondibile e unico al mondo del Canal Grande.

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Persino il più completo testo sul tema, “I Leoni di san Marco” di Alberto Rizzi,
nel primo dei suoi 3 volumi, a proposito della coda del Leone a pagina 40 non fa il minimo cenno
alla innegabile somiglianza della coda a “S” con il tracciato del Canal Grande.

Alberto Rizzi legge il mio scritto e mi dice : “Devo essere sincero : io non ci avevo pensato. Sulla Sua ipotesi >coda del Leone=Canal Grande< dico che non è impossibile : non posso dire di esserne pienamente convinto, ma certo non è campata in aria. La coda del Leone spesso ha altre forme : abbassata, a semicerchio, a cerchio completo. Potrebbe anche essere il Canal Grande, come dice Lei.”

 

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La coda del leone di San Marco è il Canal Grande : l’idea è così evidente e così convincente
che ti sembra “di saperlo da tanto tanto tempo”. Anche se nessuno prima lo ha mai scritto.

 

Prendere per la coda il Serenissimo Leone è da Capitani Coraggiosi.
Da secoli tutti sanno che “Quando el Leon alsa la coa, tutti gli altri sbasan la soa !”

Ma scoprire il Canal Grande nelle sue infinite tonalità di verde smeraldo dalle mie finestre ogni mattina, e ritrovare il Canal Grande anche nel croccante sapore di un biscotto sulla tavola della prima colazione, è un piacere immeritato e dolcissimo.

 

One Response to “”

  1. Maurizio says:

    Ti ho letto. Come sempre con enorme piacere perché da te, dalla tua sensibilità, dalla tua immaginazione si impara sempre.
    Nei tuoi scritti poesia e sapere si danno la mano come due bambini sulla strada della scuola.
    Ho letto del gioielliere imbruttito e dei suoi pietroni;
    dei guantoni da boxe fortunatamente o sfortunatamente mai usati.
    Del solitario Cristo Del Mare e,soprattutto, del tuo amore per quella città tutta da amare che è Venezia.
    La creatività è passione e intuizione insieme: solo così si riesce a vedere – e la tua visione è più che convincente –
    il Canal Grande nella coda del Leone di San Marco o in un umile, fragrante biscotto.
    Quel biscotto è così da sempre. Ma da oggi, chiunque abbia letto il tuo pezzo,
    portandosi quella “S” di frolla alla bocca e socchiudendo gli occhi troverà che ha un sapore speciale.
    Perché dentro a quel biscotto non ci sono solo farina zucchero e uova.
    Dentro a quel biscotto c’è un ingrediente che non si trova in commercio.
    Quell’ingrediente si chiama fantasia.

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