Non c’è.
Il protagonista di questa storia non c’è.
E’ antichissimo : già in uso circa 10.000 anni fa.
E’ modernissimo : basta chiedere a un bambino. Meglio se vive in campagna.
Come il protagonista ne ho tre anch’io.
Ma non ho il protagonista di questa storia.
Dove è ?
E’ in volo.
E’ piccolo, praticamente invisibile. Velocissimo, fa 160 Km/ora.
Arriva e uccide molto più lontano di qualsiasi arma da lancio : giavellotto, lancia, persino più lontano e più preciso di una freccia.
Se ti becca sei morto. O in prognosi riservatissima.
In più è perfido. E’ un mortale insulto volante
I Romani le chiamavano “glandes plumbeae”, ghiande di piombo.
In Rete “sling bullets”.
Le usavano i “Frombolieri”, in latino “Funditores”.
Li vedi in azione sulla Colonna Traiana.
Davide usò proprio un proiettile della sua fionda per stendere il gigante Golia. Golia era un guerriero gigantesco, aveva una corazza che da sola pesava 50-60 chili, elmo, schinieri, lancia, uno scudo così pesante che glielo doveva portare uno scudiero …. Faceva paura solo a vederlo.
Davide non era un guerrireo : era un giovane pastore di pecore, magro e completamente disarmato : niente corazza, niente elmo, niente scudo.
Però con la fionda Davide ci sapeva fare. Al re Saul che non pensa proprio che il ragazzo sia il guerriero da mandare contro il gigante Golia, Davide spiega :
“Io custodisco il gregge di mio padre. Vengono a volte un leone o un orso per portare via una pecora dal gregge. Allora io lo inseguo, lo abbatto e strappo la preda dalla sua bocca. Se si rivolta contro di me, lo afferro per le mascelle e lo uccido”.
Davide si dimostra così sicuro di sé che il re Saul gli affida il compito che nemmeno uno dei suoi mille guerrieri aveva osato affrontare.
Dice la Bibbia nel ‘Primo Libro di Samuele’, capitolo 17 :
Davide scelse cinque ciotoli lisci dal torrente … li pose nella sua sacca da pastore … prese in mano la fionda e si avvicinò a Golia …. Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra …
… la lanciò con la fionda e colpí il Filisteo in testa; la pietra gli si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra. Cosí Davide, con una fionda e una pietra, vinse il Filisteo; lo colpí e lo uccise, senza avere una spada in mano. Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, gli prese la spada e, sguainatala, lo uccise e gli tagliò la testa. I Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga.”
Millenni prima di Davide …
… e secoli dopo molti eserciti avevano un reparto di frombololieri.
Gli Assiri, gli Egiziani, i Greci e i Romani.
Anche i Cinesi, che ne rivendicano l’invenzione.
Nel 200 a.C.a Burnswark Hill, sud-ovest della Scozia l’esercito romano combattè contro le tribù locali, protette da una fortificazione sulla cima della collina. Proprio lì gli archeologi hanno trovato numerosi proiettili di fionda romani, più piccoli del solito e attraversati da un foro. Perché mai ?
Per terrorizzre il nemico.
I proiettili forati emettevano in volo un fischio minaccioso. In più, essendo più piccoli, il fromboliere poteva lanciarne anche 3-4 alla volta : tutti insieme creavano un terrificante concerto di morte. Te li sentivi arrivare addosso, però non li vedevi.
https://www.livescience.com/55050-whistling-sling-bullets-from-roman-battle-found.html
Ma fin qui siamo nella normalità : la ghianda di piombo è un’arma. Un arma pericolosa, spesso mortale, ma pur sempre solo un’arma, come una freccia, una lancia, una spada.
Dove questi proiettili diventano intriganti è quando incominciano a parlare :
I proiettii da fionda diventano qualcosa di più : perfidi insulti.
Non solo una “ghianda” di piombo ti aveva bucato la testa : ma se tu eri ancora vivo e un medico riusciva ad estrarti il proiettile, (i Romani crearono speciali pinze chirurgiche proprio per estrarre questi proiettili) le Glandes Plumeae Inscriptae ti lasciavano oltre ad un buco, un sanguinoso (alla lettera) insulto. Scritto proprio sul proiettile.
Venne di moda “firmare” ogni proiettile.
Perché firmarli ? Per comunicare.
Per fare una guerra psicologica. Per ferire l’anima oltre che il corpo.
Ci sono tanti diversi tipi di messaggi sui più preziosi e più rari proiettili trovati dagli archeologi.
Spesso c’è un simbolo che sottolinea la pericolosità del proiettile che morde o che punge : uno scorpione, un ragno velenoso, un’aquila feroce, un tridente, un fulmine, un serpente, una vespa.
A volte ci sono delle scritte. Il nome del comandante del reparto dei frombolieri. Il nome del comandante dell’esercito. Il nome del popolo
o della cità dei frombolieri. Invocazione a dei favorevoli perché dirigano
il proiettile al suo bersaglio.
Magari una raccomandazione che il fromboliere fa a se stesso : “Lancia con cura !” … “Piazzalo bene !” A volte il fromboliere parla direttamente con il proiettile, perché vada esattamente dove deve andare : “EUSKANON, Piazzati bene!” … “Ferisci Pompeo !” …
Minacce al nemico, insulti al poveretto che viene colpito : “DEXAI, bèccati questo !” … “PAPAI, Ahi !” … “AISCRODURO, dono sgradito” … “Questo per dessert !” … “Rompiti i denti !” …
Ed ecco infine che appare in scena l’invisibile protagonista di questa storia.
Il proiettile che io non ho mai visto, che nessuno ha mai fotografato,
ma che pure esiste. E’ provato.
Siamo nel 41 a.C. a Perugia.
Ottaviano, figlio adottivo di Cesare e primo Imperatore romano, assedia Lucio Antonio e Fulvia, che sono il fratello e la moglie del triumviro Marco Antonio, a lui ostile.
Lucio Antonio e Fulvia e il loro esercito sono rinchiusi dentro le mura e dentro arrivano proiettili di ogni tipo. Contro i guerrieri che difendono le mura piovono micidiali anche le famose “ghiande” dei frombolieri.
Ma questa volta sono proiettili specialissimi.
Fatti su misura per l’occasione. Mirati, prima ancora che a colpire
il bersaglio, a ferire il personaggio. Al corpo e all’anima.
Alcuni proiettili sottolineano il fatto che Lucio Antonio sta andando
in piazza. E’ praticamente calvo e le sue monete non possono nasconderlo : l’attaccatura dei capelli è molto molto arretrata :
Altri proiettili dichiarano che Fulvia non è proprio la più affascinante delle signore. E anche in questo caso una moneta ce lo dimostra : difficile innamorarsi di una signora con quel naso e quella grinta :
Ma il massimo delle perfidia è la scritta su un proiettile che dice spudoratamente :
Scritta così la frase è incomprensibile : non si capisce cosa vuol dire.
D’altra parte bisogna anche considerare che su una ghianda larga appena 3 centimetri lo spazio per scrivere è molto poco.
Storici ed epigrafisti però sono riusciti ad immaginare le lettere mancanti e hanno ricostruito la frase completa così :
[LUCI]A[NTONI]CALVEFULVIACULUMPAN[DITE]
Il proiettile dice chiaramente (con rispetto parlando) :
TU, PELATO LUCIO ANTONIO
E TU, FULVIA,
MOSTRATECI IL CULO !
Facile pensare che questo perfidissimo proiettile non esista.
Esiste. Qualcuno lo ha visto :
Ward – Perkins in “The Fall of Rome and the End of Civilization”,
2005 alle pagine 157-158.
Con i tempi che corrono e le minacce di armi tattiche nucleari che incombono preferisco non ricordare che persino sulle bombe di Hiroshima e Nagasaki furono aggiunte delle scritte dissennate.
Ricordo piuttosto che il Carnevale di Venezia prevedeva una maschera popolarissima – il “Matasin” o “Mattaccino”- che proprio con una frombola lanciava “ovi profumai”, uova profumate :
Le uova profumate colpivano sconosciuti, ma anche parenti, amici, fanciulle da conquistare, donne amate. Il “Matasin”con le sue uova profumate porta finalmente in questa storia di proiettili mortali e di insulti volanti una nota leggera, di cui almeno io sento tanto il bisogno.
Non riuscirò mai a vedere il proiettile scandaloso destinato a ficcarsi nella testa e a distruggere psicologicamente il calvo Lucio e la racchia Fulvia,
ma credo che riuscirò a schivare le uova profumate del Mattaccino in tutti i prossimi Carnevali di Venezia. Non esco più di casa.
A meno che uova profumate non decida di lanciarmele in casa Giovanna. Starò in guardia.