Come acquistare un ‘antico’ amuleto magico a 25 Euro. E funziona !

Come acquistare

un ‘antico’ amuleto magico

a 25 Euro. E funziona !

Vedo da un antiquario dove passo una volta ogni tre anni alcune strane

palline di ferro. Sembrano proiettili.

Però ci sono sulla superficie strani indecifrabili ghirigori.

Chiedo alla proprietaria, Luisa : cosa sono ?

Boh, forse monete.

Mi intrigano. Su una mi sembra di vedere delle scaglie : le spire

di un gigantesco serpente. Forse un drago.

Torno il giorno dopo. Di notte ci ho pensato.

Le palline sono tre, ma una mi pare molto più bella delle altre.

Oggi c’è Claudio. Cosa sono ?

Mah, le ho prese tanti anni fa a Singapore. Che siano monete ?

Il mistero è per me una sfida irresistibile.

Acquisto la ‘mia’ pallina di ferro.

Seguono ore di ricerche sui libri e in Rete.

Ed ecco la scoperta : Scott Semans, probabilmente il più grande collezionista e mercante di numismatica  e pre-monetazione  (le monete quando non c’erano

ancora le monete) propone alcune palline identiche alla mia con questa scheda :

Amuleti in ferro del Borneo.

Spesso fraintese come monete, sono invece degli amuleti di ferro, inciso all’acquaforte, circa 1980. Zone interne dell’Indonesia, probabilmente Borneo.

Si pensa che tengano lontani gli spiriti maligni….

Interessante.

Guardo con una lente la mia pallina e mi appare – prima non l’avevo assolutamente vista – la testa di un drago :
le fauci spalancate,  aguzzi denti minacciosi e una lunga lingua che vibra come una frustata.

Bellissima !

A questo punto, partendo dalla testa riconoscibilissima, è facile seguire il corpo del mostro fino alla coda squamosa che si attorciglia su se stessa.

Scrivo a Scott Semans chiedendogli se per caso lui ha altre notizie o bibliografia sull’argomento.

Gentilissimo, dopo poche ore Scott mi risponde.

Parentesi : i grandi sono sempre così : disponibili, ti rispondono, non se la tirano. Sono invece  le mezzeseghe, purtroppo spesso italiote,
che non si degnano nemmeno di rispondere a chi si rivolge a loro. Loro non si concedono : sono troppo importanti. Chiusa parentesi.

La mia mail ha spinto Scott a ristudiare gli oggetti che pure ha nel suo catalogo da anni.
Rimette mano ad un testo fondamentale (Joe Cribb, “Magic Coins of Java, Bali and the Malay Peninsula”, 1999) e scopre intanto che si tratta di
Amuleti in ferro di Giava
(e non quindi del Borneo).
E poi viene alla luce un intero affascinante ‘giallo archeologico’, completo di mistero iniziale e soluzione finale.

Soluzione che Scott è ben lieto di condivere con me, anche se non ci siamo mai né visti né scritti prima di oggi.

Ecco la sintesi :

Negli anni ’70 cominciarono ad apparire sul mercato numismatico in Europa

una serie di cosiddette ‘monete magiche’ di Giava,  mai documentate prima di allora.

Questi oggetti erano quasi sempre in ferro e mostravano  misteriosi disegni ottenuti  sulla superficie con la tecnica dell’incisione all’acquaforte.

Materiale, il ferro, e tecnica, l’incisione, mai usati prima in quel territorio.

Grazie alle ricerche di Pierre René Bauquis, collezionista di questi oggetti, un suo conoscente Claude Guillot riuscì ad individuare e poi intervistare  il “Maestro”

di un vero e proprio atelier artistico dove questi oggetti venivano creati a Surabaya, nell’Est dell’isola di Giava.

La storia, così come raccontata  a Guillot, ci fornisce molti intriganti indizi su come e perché a volte nascono magici amuleti.

“Circa 30 anni fa – dice il Maestro – mio padre lavorava per un’impresa di cementi vicino a Gresik, a nord-ovest di Surabaya.
Lì c’erano mucchi di rottami di sfere metalliche,  usate nei frantumatori, danneggiate o spezzate.

Un giorno mio padre si portò a casa alcune di queste sfere e poi prese la pipetta che si usa per disegnare con la cera sul tessuto quando si crea il batik.

Usando la pipetta mio padre disegnò con la cera sul metallo alcune scritte. Poi immerse il tutto nell’acido.

Siccome poi alcune sfere metalliche avevano una superficie concava,  lì mio padre disegnò un motivo a spirale sottilissima che sembrava proprio l’impronta digitale del pollice del Fabbro Sovrumano, antico famoso personaggio della mitologia di Giava.

Infatti – secondo Heidi Munam, “…si credeva che il ferro avesse dei poteri sovrannaturali,  potenzialmente pericolosi. I fabbri appartenevano di solito alla classe dei nobili, proprio perché in quanto tali più capaci di controllare queste potenti energie. Questi fabbri avevano  degli spiriti come custodi personali e tenevano sempre con sé, tra i propri strumenti di lavoro,  amuleti come protezione contro qualsiasi pericolo”.

Nel caso del mio amuleto però, il geniale fotografo Domenico Collura mi regala una importante scoperta : potrà forse esserci l’impronta del pollice del Fabbro Sovrumano, ma certo si vede anche un vivacissimo serpentello  (il figlio del Dragone ?) arrotolato su se stesso, con l’occhietto vispo e la bocca spalancata.

Soddisfatto del risultato ottenuto,  mio padre regalò queste sue creazioni a parenti ed amici.

Nel donarli disse che erano amuleti, molto antichi, davvero magici e che avrebbero sicuramente portato una grande fortuna.

Passa poco tempo e queste persone cominciano a decantare le straordinarie virtù di portafortuna di questi talismani. E ne chiedono altri.

Mio padre non disse mai a nessuno la verità. Si mise al lavoro per soddisfare questa inattesa grande richiesta dei suoi ‘antichi’ amuleti magici.

Il successo cresceva ogni giorno. Alla fine fu obbligato a creare un vero e proprio laboratorio artistico, dove lavorava tutta la nostra famiglia.
E sempre il segreto fu gelosamente custodito.

Così per circa 20 anni i nostri affari andarono a gonfie vele,  si moltiplicarono forme e disegni e vennero creati sempre nuovi amuleti.
La clientela – entusiasta – rimaneva però sempre esclusivamente locale.

Poi successe l’inevitabile : qualche intermediario più furbo degli altri scoprì i nostri oggetti

e intorno al 1977 offrì per la prima volta questi “antichi talismani magici”a grandi mercanti di Singapore e Hong Kong.

Da lì arrivarono in Europa e negli Stati Uniti … Poiché ogni singolo pezzo era da noi disegnato a mano,

ogni amuleto ha un disegno assolutamente originale e diverso da ogni altro”.

Ecco : questa è la storia della mia pallina di ferro, misteriosa quando l’ho vista

per la prima volta,  affascinante ora che so che è un ‘antico’ amuleto magico.

Posso solo aggiungere che, oltre ad avermi regalato giorni di appassionata ricerca

e divertentissimo studio, la magia dell’amuleto funziona per davvero !

Il giorno stesso che l’amuleto è entrato in casa nostra, una raccomandata con

avviso di ricevimento ci annuncia che abbiamo vinto 2 voli andata-e-ritorno gratis

per qualsiasi capitale in Europa. Ecco la prova :

Non male per un ‘antico’ amuleto magico pagato 25 Euro, vero ?

Non siamo ancora partiti per il nostro viaggio-premio.

Ma certo quando decolleremo l’amuleto viaggerà con noi.

17 Responses to “Come acquistare un ‘antico’ amuleto magico a 25 Euro. E funziona !”

  1. Giulio Soravia says:

    Dopo mezz’ora che scrivevo si è disconnesso e tutto è andato perso. Provo più taR

  2. Funziona. E ri-funziona !
    Stamattina l’ho portato a fotografare.
    Siccomo l’avevo con me, ecco per terra una monetina :
    1 centesimo.
    Però non capita tutti i giorni.
    Funziona, funziona.

  3. Una capitale d’Europa??.. così .. generica?! tipo un biglietto per “andare a quel paese”??
    :-)

  4. Ecco una prova ulteriore che questo talismano è davvero potente.
    Sono riuscito a riesumare in Rete il testo originale che Pierre René Bauquis
    pubblicò nel 1984 su ‘Archipel’, volume 28, alle pagine 65-76.
    Il titolo è : “Una bizzarra storia di talismani” e il testo è in francese.
    E’ il testo da leggere : imprescindibile (anche se più sopra l’ho sintetizzato).
    Se qualcuno lo desidera, gli spedisco volentieri via mail il pdf.
    Se qualcuno poi lascia qui sotto un suo commento,
    è matematico che il talismano gli porterà una gran fortuna e, forse, tanti$$$imi $oldini.
    Gli chiedo solo, visto che accadrà, di farmelo sapere.
    Così aggiungerò anche questa ‘magia’ alla lista delle prodezze del talismano e potrò condividere la sua gioia.
    Se poi il fortunato volesse condividere con me anche una ragionevole percentuale della somma o del tesoro trovato,
    beh, non sarò certo io ad oppormi :-)

  5. Franco Bellino says:

    BOING ! .. BOING ! .. BOING ! ..
    it keeps going !!!!
    Giovanna al SuperEnalotto vince Euro 17,60

  6. salvatore bianco says:

    come faccio ad aquistarlo?

  7. Rispondo a Salvatore Bianco. Io l’ho trovato qui : “Il vento e l’acqua” di Rita e Claudio Gagianesi,
    via Molino delle Armi 19, Milano — telefono 02.58 322 413.
    Fammi poi sapere, Salvatore, se l’hai trovato e soprattutto se funziona anche con te.
    Grazie. Franco

  8. Giulio says:

    Ciai! Grazie mille per aver condiviso questa storia, io ho trovato un amuleto di giava in un antica tomba, in un paese del est
    Ma la mia emmete dei suoni strani quando la muovi.
    Anche la tua?

  9. Franco Bellino says:

    Il tuo, Giulio, se lo scuoti emette un rumore ? ! ?
    Vado subito a provare il mio ……………….

    No, silenzio totale, anche perché è pieno.
    Ma cosa ci facevi in una tomba tu ?
    Poi non ho capito : è un amuleto di giada oppure un amuleto di Giava ?
    E ti porta davvero fortuna ? Mandami una foto : magari porta un po’ di fortuna anche a me.
    Ne ho tanto bisogno :-)

    Ti consiglio l’unico libro sull’argomento :
    Joe Cribb
    Magic Coins of Java, Bali and the Malay Peninsula
    British Museum Press 1999

  10. stefano says:

    ciao sono stefano e vorrei sapere le modalita d’aquisto di un amuleto?

  11. Stefano, mi dispiace. Purtroppo la Galleria di Milano dove l’avevo trovato
    non esiste più. Luisa e Claudio sono partiti per un lungo viaggio.
    E comunque tra gli oggetti che hanno lasciato non c’è più nemmeno
    uno di questi misteriosi amuleti. Però ti prometto che se un giorno ne trovo uno,
    ti avviso su questo stesso sito. OK ?
    Franco

  12. cinzia says:

    bè tentar non nuoce..io un messaggio te lo lascio..chissò che mi porti fortuna ..ne ho davvero bisogno..grazie :)

  13. Come ho scritto a Stefano qui sopra, la Galleria dove avevo trovato il mio antico amuleto magico non esiste più.
    Giava peraltro non è proprio dietro l’angolo e una volta là, dove cercarlo ?
    Io ho soltanto un amuleto, il mio. Ma dice l’antico saggio cinese :
    “Regalale un poltafoltuna polta foltuna”.
    Perciò se un giorno, Cinzia, tu passi da Venezia, ti regalo il mio.
    Spero davvero che regalare un portafortuna porti fortuna.

  14. Franco says:

    1 aprile 2015 verso le 17.
    Usciamo da Lorenzo, sui primi gradini della scalinata di Rialto verso san Polo
    una ragazza davanti a noi perde una monetina. La raccolgo e gliela do.

    2 aprile 2015 verso le 17
    Usciamo da Lorenzo, sui primi gradini della scalinata di Rialto verso san Polo
    una ragazza perde una monetina che rotola proprio davanti a me. Lei la raccoglie.

    2 aprile 2015 verso le 17 più qualche secondo.
    Giovanna ed io commentiamo stupiti la stranissima coincidenza.
    Ieri, stesso posto e stessa ora, stessa occasione.

    Proprio davanti a noi cade una moneta e rotola verso di me.
    Ci piazzo sopra la scarpa per fermarla e poi la raccolgo. 1 Euro.
    Non si sa chi la persa, nessuno la cerca, nessun altro se ne è accorto.
    Me la metto in tasca.

    Tre episodi identici nell’arco di solo 24 ore credo rappresentino
    una percentuale di probabilità di uno su un miliardo e forse più.

    E … si certo : avevo l’amuleto in tasca, come sempre.
    E … si certo : non è un pesce d’aprile. Ieri era lì’1, ma oggi è il 2 di aprile.
    E’ l’Euro è qui.

  15. Roberta says:

    Ciao,mi invieresti il pdf dell’amuleto?

  16. enza says:

    Vorrei il pdf

  17. Franco says:

    Enza e Roberta, mi dispiace : non sono molto esperto e non so come si fa a mettere un pdf sul sito.
    Però potreste :
    (a) fotografare l’amuleto nell’articolo qui sopra
    (b) scrivermi la vostra mai a questo indirizzo = franco.bellino@francobellino.it
    e io vi mando via mail le foto che ho.
    Grazie
    Franco

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