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Quando Playboy era d’avorio, nessuno avrebbe mai pensato che questa scultura rappresentasse una donna nuda. No : questo era uno strumento scientifico in dotazione al medico per le sue visite a domicilio, come una pinzetta, l’abbassalingua e lo stetoscopio.
Questo oggetto si chiamava infatti “Doctor’s Lady” e tutti sapevano che il medico lo usava quando doveva visitare una paziente nobile. Non osando neppure pensare di esaminare il corpo nudo della nobile donna – guardarlo ? toccarlo ? – il dottore si limitava a passare il suo strumento scientifico oltre il velo o il paravento di bambù che lo separava dalla dama ammalata e lei avrebbe indicato lì sulla donna d’avorio il punto del corpo che le faceva male.

Con questa semplice indicazione, il medico elaborava poi una sua diagnosi e una conseguente terapia. A volte la paziente persino guariva.


Così per secoli e ancora oggi se cerchi sul web “Doctor’s Lady”o “Femme Medecin” trovi questi oggetti cinesi. Confesso che io mi sono innamorato di uno di questi antichi strumenti scientifici.

L’ho desiderato, l’ho conquistato, l’ho a lungo ammirato, accarezzato, coccolato. E ho ascoltato la sua storia. La storia è questa : in realtà nessun medico cinese ha mai usato qesto strumento scientifico perché non è mai stato uno strumento scientifico.

 

doctors-lady

 

E’ sempre stata una scultura erotica cinese. Il corpo di una donna nuda. Sensualmente adagiata, sapientemente atteggiata, elegantemente acconciata.

Completamente nuda, eccetto per delle scarpine che le martirizzano i piedini.

Indossa solo due orecchini a forma di cuore, una spilla a fermare lo chignon e ai polsi 2 bracciali eleganti e semplicissimi (eleganti perché semplicissimi) di giada della qualità più preziosa.

Qualcuno dirà : non mi risulta che i cinesi facessero sculture erotiche.

I Cinesi nei millenni hanno fatto un sacco di cose che ancora non ci risultano.

Esiste tutta una raffinatissima arte erotica cinese e questa “Signora” nasce con lo stesso scopo di qualsiasi oggetto erotico : parlare ai sensi, eccitare la fantasia, risvegliare desideri assopiti …

I Cinesi, commercianti da millenni, (la Via della Seta precede di qualche anno
sia Carnaby Street che il meneghino ‘Quadrilatero della Moda’)
scoprirono ben presto che un oggetto antico si vende meglio se ha una Storia.

Una storia vera o inventata, questo non ha importanza. Importante è che la storia spieghi perché quell’oggetto è fatto in quel modo, che cosa rappresenta, chi lo usava e perché lo usava.

Così gli antichi cinesi inventarono la storia della “Femme Medecin” o “Doctor’s Lady”
a seconda della nazionalità dell’interlocutore del momento. “Femme” per i francesi, “Lady” per gli inglsei, non “Dama” o “Signora” per noi italiani perché italiani nei paraggi (dimenticati ormai i veneziani Polo) non ce n’erano al momento. O se c’erano erano gesuiti, non proprio il target ideale
per una scultura erotica e quindi non la chiamarono mai “La Dama del Dottore”.

E perché questo nome ?

La ‘storia’ (e ancora oggi il Web  in decine di articoli) dice che questi nudi di donna sdraiata
vennero chiamati “Femme-Medecin” o “Doctor’s Lady” perché quando una nobile dama cinese
si ammalava, il medico andava a visitarla.

Ma ovviamente il medico non poteva né guardare né toccare il corpo della nobile paziente.
Così il Dottore portava con sé una minuscola scultura in prezioso avorio
che rappresentava il corpo femminile nudo.

Ed ecco nata la figura della “Donna del Dottore”. Grazie a questa invenzione
la figurina erotica troppo osé e quasi pornografica, aveva anche la sua storia :
si era trasformata in un assolutamente scientifico strumento di diagnosi medica.

strumento-medico

 

 

Perciò che in realtà questa bellissima Signora fosse uno strumento erotico
è solo una perfida e malevola interpretazione tutta occidentale.

Qui stiamo ora parlando di un prezioso strumento scientifico dell’antica Medicina Cinese.

La storia della “Doctor’s Lady”, come è evidente, è del tutto incredibile e come tale venne senza discussione abbondantemente bevuta e propagata dagli astuti commercianti occidentali.

Noi oggi sappiamo che la vera medicina cinese, insieme a quella indiana, ha millenni di studio e di esperienza diagnostica e terapeutica da fare invidia alla più avanzata scienza medica contemporanea.

Quindi comprendiamo immediatamente l’ingenuità e la superficialità di questa storiella.
Che però funzionò, funziona ancora oggi, e siccome business is business,la “Doctor’s Lady”
appare sulle monografie dedicate agli avori cinesi, sui cataloghi della case d’asta internazionali
e persino su qualche testo dedicato all’antica medicina cinese.

La Signora di questa foto però è simile, ma profondamente diversa, da centinaia di altre Signore.

Di queste sculture se ne vedono tantissime, ma ci saranno si e no 5-6 persone al mondo

in grado di vedere perché questa Dama è diversa da tutte le altre :

 

molte-a

 

Confronta le decine di simili sculture che si trovano per molte centinaia di dollari in Rete:
sono donne allungate secche rigide, quasi anoressiche. Hanno espressioni ebeti.

Io stesso negli ultimi 50 anni ne ho studiate di persona qualche decina e viste in fotografia centinaia, ma poi finalmente ho visto perché lei è unica al mondo e perché io mi sono innamorato di lei :

 

doctors-lady

 

Lei è viva ed è vera :  è, sensuale. Se la guardi in viso, capisci che cosa pensa …

Fa pensare alle donne dell’ultimo Rembrandt (‘Betsabea con la lettera di David’ per esempio).

Anzi no, aspetta : fa pensare alle Veneri di Tiziano e alle donne di Rubens più ancora.

 

Cosa ha di particolare ? Da vedere non sembra molto diversa dalle altre.

Infatti non è da vedere: è da toccare. Se chiudi gli occhi e provi a far scorrere delicatamente
la punta delle dita sul corpo di questa donna distesa te ne accorgi immediatamente.

Hai mai sentito in una scultura (a parte il Canova, che non capita sovente di poter toccare)
hai mai sentito superfici così vellutate ?

Ha mai scoperto a poco a poco solo col tatto forme così sensuali ?

 

E poi ti mostro un segreto.
Una verità che tocco con i miei occhi, che assaporo con le mie dita,
se solo accarezzo questa elegante e sensuale Signora cinese d’avorio.

E’ un dettaglio, minimo e irrilevante, ma rivelatore.

La mano destra della donna è appoggiata sui capelli :

 

dito-2

 

Capelli bellissimi, morbidi,

elegantemente trattenuti in uno chignon da un fermacapelli

che chiede solo di essere sfilato per liberare i capelli sulle spalle nude..

( .. e i capelli sciolti le facevano ombra sul collo e le spalle.. Archiloco frammento 31)

Però le dita della mano appoggiata sui capelli non sono banalmente distese, una accanto all’altra.

No : il dito indice lievemente si sovrappone al dito medio :

 

mano-dx

 

 

Sarebbe stato semplicissimo, naturale, inevitabile rappresentare la mano destra
esattamente come la mano sinistra : con le dita distese. E invece no :
persino in questo dettaglio, nella mano morbidamente appoggiata sui capelli,
lo scultore di questa “Donna sdraiata” vuole mettere un fremito di vita, un brivido, un’emozione. Vuole e trova e ci dona verità.

Il dettaglio, così intimo e sensuale, della mano con le dita sovrapposte, mi è tornato in mente ieri pomeriggio in un’elegante boutique. Chicca, la più affascinante fanciulla di Venezia mi regala una chicca. Lei ha studiato per anni i gioielli indiani ed ha viaggiato per mesi in tutta l’India. Sa tutto e anche qualcosa di più. Mi regala questa verità, così intima e sensuale.

In India un vero gentleman – dice Chicca – non confesserebbe mai
di aver avuto rapporti con una signora. In India un gentiluomo si limita a dire di una signora:
“Ho visto i suoi smalti.”

Perché ? perché spesso in un prezioso gioiello indiano nemmeno il rovescio, l’interno, la parte assolutamente invisibile rimane senza decorazioni.

L’artigiano orafo indiano spesso decora con smalti preziosi persino la parte invisibile di un gioiello : l’interno di un anello, il retro di una placca o l’interno di un bracciale.
“Aver visto i suoi smalti” implica pertanto che il gentiluomo non si è limitato
ad ammirare i gioielli indossati dalla dama : l’ha aiutata a toglierseli.
O anche delicatamente e sensualmente, ad uno a uno, glieli ha tolti lui.

 

Ecco perché questa “Signora” è bellissima e soprattutto diversa da ogni altra.
Mi ha rivelato il suo segreto. In più come la mitica Sherazade mi racconta ogni sera una nuova favola. Mille e una notte e altre mille notti e mille ancora.

P.S.

La “Dama” cinese di cui ho confessato di essere innamorato

non è gelosa del mio amore per Giovanna.

 

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