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Visto che è così brutto

come fa ad essere così bello ?

 

 

Parla.

 

Al buio, a occhi chiusi, in silenzio ascolto questo maialino cinese.

Il maialino vive con noi da molti anni perché è un regalo che mi fece
il grande giornalista e scrittore Viviano Domenici.

 

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Io so cos’è il maialino, so da dove proviene, so cosa rappresenta e cosa significa,

ma solo oggi scopro che lui ha molto di più da dirmi

se soltanto io ho l’umiltà e la pazienza di ascoltarlo.

Al buio, a occhi chiusi, in silenzio.

 

Che cos’è ?

E’ un maiale-drago, pig dragon or zhūlóng
(simplified Chinese: 玉猪龙; traditional Chinese: 玉豬龍)

Alto 4 centimetri, largo 3,5 e profondo 2.

 

Di cosa è fatto ?

E’ una pietra dura, forse giada o giadeite o nefrite o forse marmo.

 

Quando è stato fatto ?

Oggetti molto simili vengono solitamente attributi alla cultura di Hongshan,
una cultura neolitica sviluppatasi nel nord-est della Cina tra il 4.700 e il 2.900 a.C.

 

 

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Che cosa rappresenta ?

E’ la testa di un maiale, animale molto importante nell’economia, nella cultura

e anche nella religione di quell’epoca.

Per alcuni il “pig dragon” è anche una prefigurazione del Drago.

 

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Agli occhi non piace.

A guardarlo il maialino è goffo. Sembra appena abbozzato.
E’ sintetico, come una scultura romanica.

Nessuna piacevolezza : la realtà dura e pura, sgradevole se necessario,
soprattutto se rappresenta il grugno di un maiale.

Però questa scultura impone subito una sua definizione indiscutibile :
doveva essere così e così è. E si conquista lo spazio attorno,
come se fosse molto più grande di quanto è.

 

Il maialino parla alle dita.

Poi però per motivi del tutto casuali, mi ritrovo a tenere in mano a lungo
il maialino al buio, a occhi chiusi, in silenzio.
Ed ecco che le dita vedono cose che gli occhi non vedono.

 

Ed ecco che allora il maialino a sorpresa mi parla !

Se lo esplori a lungo con i polpastrelli e ad occhi chiusi,
ti appare un nuovo diverso oggetto : adesso non lo vedi, ma lo “senti”.

 

E lo senti con una serie di raffinatezze che l’occhio non poteva cogliere.
Sono minuscole dolcissime incavature che non avrebbero ragione di essere s
e pensi alla fatica e al tempo che costa lavorare
una pietra così dura con gli strumenti primitivi di quell’epoca.

Chi ha pensato e faticosamente modellato queste lievi incavature,
le ha fatte perché sapeva che il destinatario le avrebbe cercate e trovate e apprezzate.

 

Sono tutti minimi interventi, difficili, richiedono ore forse giorni di lavoro,
praticamente invisibili a occhio nudo. Non sarebbero necessari,
e sono invece indispensabili per definire
la vera nascosta e misteriosa personalità di questo maialino.

 

Un dono d’amore creato per un cieco ?

 

L’ho a lungo studiato, l’ho amato, però mi sono chiesto :
perché mai uno scultore di 5000 anni fa ha dedicato giorni della sua vita
a creare un lavoro raffinatissimo e prezioso che nessuno avrebbe mai visto ?

Forse, suggerisce in silenzio il maialino, forse 5000 anni fa
qualcuno ha voluto fare un dono d’amore
a una persona che non avrebbe mai visto il maialino :
forse è il dono a un cieco di 5000 anni fa.

Forse un cinese di 5000 anni fa ha detto a uno scultore cinese di 5000 anni fa :
“Voglio un maialino che sia bello per una persona che non lo vedrà mai.
Un maialino che parli un linguaggio che solo questa persona può capire e gustare”.
Ecco allora proprio nell’amore la ragione di questa bellezza
che i nostri occhi non vedono, ma che rese felice 5000 anni fa,
e ancora oggi renderebbe felice, chi sa vedere ad occhi chiusi.

 

Il capolavoro di uno scultore cieco ?

Però un altro giorno il maialino racconta un’altra storia :
“Forse io sono stato creato da uno scultore cieco”.

Questa ipotesi è piuttosto improbabile, però con i Cinesi,
soprattutto con i Cinesi di 5.000 anni fa,
“Impossible is nothing” come diceva già allora un loro saggio filosofo.

 

Puoi immaginare un pittore cieco ?
Si, certo : John Bramblitt.
E’ cieco e i suoi dipinti sono straordinari, vivissimi e famosi nel mondo :

 

 

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Puoi immaginare un fotografo cieco ?
Sì, certo : Gary Anderson fotografa e crea immagini contese da collezionisti internazionali :

 

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E allora puoi immaginare anche uno scultore cieco : un artista
che vede le figure che sta creando non con gli occhi, ma con i polpastrelli delle dita.
Amorevolmente modella o scolpisce una materia che non vede
fino a quando sente che la sua opera rivela per davvero
sensazioni ed emozioni che gli occhi non vedono, ma ci sono.
Sono lì, vere, concrete e non solo lui, ma chiunque altro,
le sente e le “vede” accarezzando la sua opera.

 

“Impossible is nothing” ho scritto qui sopra
ipotizzando uno scultore cinese preistorico non vedente.
E invece è l’impossibile è possibile perché il maialino non solo mi parla :
mi fa un regalo. Mi regala una persona straordinaria : Felice Tagliaferri.

Felice Tagliaferri è uno scultore non vedente noto a livello internazionale.
Le sue creazioni sono infatti sculture non viste : prima nascono nella sua mente
e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili. L’essenziale è invisibile agli occhi, ma tu puoi conoscere Felice Tagliaferri

e vedere le sue opere qui :        http://www.felice.tagliaferri.it

 

 

Fosse anche soltanto per avermi fatto conoscere Felice Tagliaferri,
questo maialino cinese preistorico mi ha fatto un bellissimo regalo.

 

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A volte la vera bellezza è invisibile agli occhi : si vede solo col cuore.
Si crea per amore, si dona per amore, si vive con amore.

 

Post Scriptum

Non è brutto ciò che è brutto : è brutto ciò di cui non vedi la bellezza.

Me lo dico spesso quando la mattina mi guardo allo specchio.

A volte persino funziona.

 

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