Due Imperi e un pirla.

Due Imperi e un pirla.

La mostra “I due Imperi. L’aquila e il dragone”a Palazzo Reale di Milano, solo fino al 5 settembre,  è semplicemente straordinaria. Imponente. Maestosa. Emozionante.
Imperdibile. Infatti i miei più cari amici milanesi si guardano bene dall’andare a vederla e molti di loro torneranno da mari e monti a mostra ormai chiusa.

Ci sono tornato – per ora – solo tre volte. Ho ammirato assoluti capolavori. Solo nelle sale cinesi almeno 31. Non dico quali per non privare nessuno del piacere di scoprirseli da solo e magari scoprirne altri 31 che – per ora – mi sono sfuggiti.

Ma ho scoperto soprattutto un pirla. Me.

Ho sempre visitato la mostra infatti dicendomi: concentrati solo sulla Cina. Tanto l’Impero Romano ce l’abbiamo qui : nei monumenti, nei musei, nelle città in cui viviamo e nell’aria che respiriamo. Quindi posso sempre vederlo,  anche quando la mostra sarà chiusa.

In una saletta, quasi in una nicchia, mi appare però una fanciulla che mi fulmina quando ancora sono lontano 30-40 metri e la cui immagine non mi abbandona più.

E’il capolavoro assoluto – emozionante e indimenticabile .

E io sono un pirla perché non avevo bisogno di andare a Palazzo Reale per vederla  e innamorarmene : lei è a Milano da circa duemila anni.

Avrei potuto scoprirla, ammirarla, corteggiarla,  innamorarmene in tutti questi anni senza bisogno da far arrivare dalla Cina centinaia di capolavori, oggetti enormi che pesano tonnellate,  terrecotte  fragilissime, giade preziose. Capolavori che ci giungono da decine di migliaia di chilometri e da decine di secoli di lontananza, mentre lei è sempre stata qui, in via Nerino, a pochi passi da casa mia.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>