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Un giorno in un catalogo d’asta vedo questa foto.

Non avrei mai immaginato che questo oggetto

di 3300 anni fa nascondeva un prezioso segreto

e alla fine parlava proprio della mia vita di oggi.

 

Il catalogo dice solamente : “Antico animale fantastico in bronzo niellato”.

Non dice le dimensioni dell’oggetto, non azzarda una datazione, non suggerisce

una possibile funzione dell’oggetto.

Però mi colpisce un dettaglio : il corpo dell’animale è diviso a metà per tutta la sua lunghezza.

 

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Questo particolare mi ricorda un oggetto visto molti mesi fa :

 

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Allora quell’oggetto mi affascinò perché, da uomo di comunicazione, scoprivo

un antichissimo strumento di comunicazione : una scultura con scopi non solo estetici,

ma anche con una sua precisa funzione di dialogo tra due persone.

 

Questa minuscola scultura serviva infatti come segno di riconoscimento quando l’Imperatore della Cina doveva spedire un messaggio ad uno dei suoi Generali lontano migliaia di chilometri dalla capitale. Prima che il Generale partisse per la sua missione, l’Imperatore gli aveva consegnato la metà di una piccola scultura di bronzo, spesso a forma di tigre. Il Messaggero che mesi e a volte anni dopo arrivava dal Generale con gli ordini dell’Imperatore doveva portare con sé la metà della tigre che era rimasta nelle mani dell’Imperatore.

 

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Soltanto se le due metà della piccola scultura coincidevano perfettamente, nella forma, nel colore, nella patina, negli incastri e nelle scritte incise sul dorso, soltanto allora il Messaggero era riconosciuto come attendibile e gli ordini dell’Imperatore venivano eseguiti.

 

Il nome di questa scultura è “Hufu”, che significa “contrassegno a forma di tigre”

e quindi nella letteratura internazionale : “Tiger Tally”.

 

Hufu 虎符

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“L’antico animale fantastico” in asta secondo me potrebbe essere proprio un “Hufu”.

Telefono alla Casa d’Asta per sapere se, come dalla foto si intravvede,
l’oggetto è veramente diviso a metà per tutta la sua lunghezza.
Molto gentilmente me lo confermano : sì, è effettivamente composto da due metà.

Però la cifra richiesta è troppo bassa perché possa essere veramente quello che io penso che sia.
Un oggetto simile è stato valutato anni fa 3-4 mila Euro, poi però lo hanno venduto a 12.000 Euro.
Un altro lo hanno venduto a 27.500 Euro.

Mi dico : qui forse fanno una valutazione bassa per invogliare le offerte. O, più probabile, la valutazione è così bassa perché di fatto l’oggetto non vale niente.

Faccio un‘offerta minimissima.

Passano i giorni, arriva il giorno dell’asta e la mia offerta rimane non soltanto la più alta,
ma addirittura l’unica. Nessuno l’ha voluto questo povero “antico animale fantastico in bronzo niellato”. E’ mio.

 

 

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Solo io cavalco la tigre.

Quando arriva qui a casa sembra proprio che sia quello che sembra. Vedendolo da vicino e maneggiandolo con rispetto e con amore, mi piace ancora di più rispetto all’unica foto che avevo visto. Da quel giorno dedico settimane a studiarlo.
Mi rende felice pensare che io sono stato l’unico in un’asta di centinaia di collezionisti ed esperti
a capire che cosa è questo oggetto. L’unico a cavalcare questa tigre.

Mi interessa aver scoperto che cosa questo oggetto significa e come veniva utilizzato.

 

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Hufu 虎符(Tiger Tally)

Ho voluto trovare un’accettabile traduzione italiana.

Le possibilità di traduzione ruotano tutte attorno al concetto di “contrassegno”,

cioè qualcosa che, unito a qualcos’altro, serve ad identificare una persona.

Non è tanto il talloncino o il gettone che ci danno in un garage, al guardaroba di un teatro
o di un ristorante : è piuttosto la metà di un oggetto
che solo incontrando l’altra metà dello stesso oggetto identifica il portatore.

 

Forse ancora prima della “tigre di identità” cinese,
noi avevano già inventato “il legnetto di identità”,
usato fino a pochi anni fa in tutta Europa e protagonista persino nel nostro Codice Civile.
Il nome legale è : “Taglia o tacca di contrassegno”.
Funzionava così : su due separate asticelle di legno si incidevano dei segni orizzontali.
Poi, proprio come accedeva alle due metà della “Tigre di Identità”,
le due asticelle andavano a persone diverse e avevano valore soltanto se,
avvicinate le due asticelle, le incisioni coincidevano perfettamente.
Il “legnetto di identità” non usa più, ma è ancor oggi presente nel Codice Civile Italiano :
Articolo 2713, aggiornato il 5 Luglio 2024.

 

 

Per tradurre in italiano il cinese “Hufu”, in inglese “Tiger Tally” scelgo :

tigre di identità”.

Una tigre che mi consente di provare chi io sono veramente : la mia tigre di identità.

 

Salgari revisited : Le due tigri. Che poi sono una.

Il Messaggero che portava ordini militari dell’Imperatore ad un Generale ai confini dell’Impero
veniva accettato come inviato dall’Imperatore solo se la sua identità veniva confermata
dal fatto che la sua metà della “Tigre di identità” perfettamente combaciava con l’altra metà della stessa “Tigre di identità” che il Generale avva ricevuto dall’Imperatore prima di partire per la sua missione. Se vedevi la metà della “Tigre di identità” dell’Imperatore, vedevi l’Imperatore.

 

La mia tigre nessuno al mondo la conosce.
Nemmeno io.

 

Gli “Hufu” o Tiger Tallies furono usati soprattutto nel periodo degli Zhou (1100-221 a.C) :

 

mosaico

 

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Hufu non ne esistono molti al mondo.
Pochi in pochi musei.
Rarissimi nei cataloghi d’asta.
Bellissime le scritte niellate in oro :

 

scritte

 

Anche il mio Hufu ha sul dorso una scritta di assai difficile interpretazione :

 

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Ho chiesto a molti amici nel mondo una possibile traduzione del carattere
inciso nelle due metà della mia tigre.

Alla fine un grande esperto inglese trova una possibile interpretazione.
Scrive “The Master of the Water, Pine and Stone Retreat”:

Dear Franco

I think it is an old version of the character  

sui  written     It means “year” : Anno

 

Sul mio Hufu ci sarebbe scritto dunque soltanto : “Anno …..”

Questa scritta, davvero criptica, sembrerebbe non avere molto senso. Però ……….
Però se il carattere significa “Anno” e poi sulla tigre non c’è scritto niente altro,
allora la storia potrebbe essere questa.

Donatario e destinatario (non scrivo “Imperatore” e “Generale”
perché la fattura di questo Hufu è troppo semplice e rozza
perché possa provenire dalla raffinatissima corte imperiale)
decidono insieme di riferirsi ad un anno, un particolare anno.
Ma non scrivono sull’Hufu questo anno, questa data.
E’ un numero che sanno e sapranno soltanto loro due.

Un anno che per loro due significa qualcosa,
ma che per ogni altra persona potrebbe essere qualsiasi anno e quindi nessuno.

 

Così sono sicuro che non può esistere al mondo un’altra tigre di identità uguale alla mia
perché nessuno può immaginare il numero che oltretutto non ho ancora pensato.

 

A Parigi la tigre fa un record con l’asta. Senza l’asta !

 

Poco tempo fa è successo un fatto davvero straordinario : la tigre ha fatto un balzo !

Sotheby’s fa un’asta a Parigi dal titolo :
“Trésors de la Chine ancienne de la collection David David-Weill”.

Il catalogo è eccezionalmente raffinato. Giustamente perché ci sono in asta
59 pezzi di straordinaria bellezza e rarità. Il lotto numero 51 è una “tigre di identità” :

 

4-363

 

Viene valutato prima dell’asta tra 4 e 6.000 Euro.

Viene aggiudicato il 16 Dicembre 2015 per 363.000 (tre cento sessanta tre mila) Euro.

Di tutta l’asta è il lotto che fa il più straordinario balzo in alto.

Più di 72,6 volte la stima iniziale. Salto con l’asta in asta.

 

La mia tigre ispira il filosofo Platone 7 secoli dopo.

 

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La mia tigre di identità mi ha poi fatto scoprire una bellissima storia d’amore.

Circa 700 anni dopo le prime tigri di identità cinesi, un famoso filosofo greco,
Platone, raccontò una storia molto molto simile alla tigre di identità.
E’ il “Mito delle due identità”.

 

simposio

 

Proprio come la tigre di identità anche l’uomo in origine era doppio. Uomo e donna insieme.
Poi, proprio come la tigre di identità, questo essere fu diviso in due metà :
una metà, l’uomo; l’altra metà, la donna.

Da quel momento ogni uomo e ogni donna è alla ricerca della sua metà.
Non una metà qualsiasi : la “sua” metà. La metà perduta è unica al mondo,
nessun altro uomo o nessun’altra donna può essere proprio la sua metà.

L’amore è proprio questa ricerca della metà perduta.

 

Perdere l’amore quando si fa sera …

 

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Spesso i giovani si chiedono perchè i vecchi innamorati camminano
tenendosi stretti per mano. A volte abbracciati stretti stretti.

Abbiamo tante scuse per camminare tenendoci stretti.
Ma la vera ragione è una sola. Dopo anni di gioia per esserci ritrovati,
adesso abbiamo paura di perderci.

 

abbracciati

 

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