(prologo)

 

saluta-e-sorride

 

“Tin Tok”, nel suo inglese approssimativo :
“Things talk”: gli oggetti parlano.

Così il vecchio cantastorie del Rajasthan
sì è presentato dopo settimane di ricerche
e mi ha fatto subito capire che lui aveva capito tutto.

Verissimo : se tu li ascolti, se tu gli dai il tempo necessario,
gli oggetti hanno storie meravigliose da raccontarti.

Tutto è vita e persino gli oggetti pensano, provano emozioni, parlano.

Il Governo è oggi impegnato in un progetto che si chiama “Internet delle cose” :
oggetti che dialogano tra loro.

 

In questo libro troverai alcuni oggetti che da anni mi raccontano storie.
Oggetti che io saluto prima di partire
e che mi accolgono con un sorriso quando ritorno.

Sono ferma-persiane, abbeveratoi per uccellini o per grilli, amuleti
per patologie psichiatriche di nomadi africani, frammenti di vetro trovati in barena.
Persino oggetti che non ho, ma ho sognato e amato.
A prima vista possono sembrarti oggetti insignificanti.
Eppure il proprietario della più importante galleria di Arte Orientale di Milano,
uomo colto e di profonda sensibilità,
un giorno progettò una mostra proprio di questi miei oggetti, con questo titolo :
“Oggetti che raccontano una storia”.
Poi la mostra non si è fatta, allora io ho fatto questo libro.

 

 

Sono convinto che se noi sappiamo essere umili e pazienti e soprattutto silenziosi,
le opere d’arte e anche gli oggetti che amiamo hanno molto da dirci.
Molto da dirci su di loro e molto, forse ancora di più, da dirci su di noi.

Ma più importanti dei miei oggetti, sono i tuoi oggetti.
Quelli che tu hai voluto tenere oggi ancora con te dai tempi della tua infanzia.
Quelli che hai scelto tra mille tutti uguali, eppure il tuo è diverso.
Quelli che ti hanno regalato e quelli che ancora non vivono con te, ma tu li sogni.
Ascolta : “Tin Tok”.

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