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Questo serpente non morde.
Ma se lo accarezzi lascia il segno.
Il suo segno sono soldi.

Erano Lire, sono Euro. Ma anche Dollari.

Si chiama “Maledisiùn”, ma per noi ha cambiato persino nome.

Per i contadini di Modena e Reggio Emilia il carro agricolo a quattro ruote
non era solo uno strumento di lavoro.

 

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Certo doveva essere robusto, funzionale per il lavoro nei campi e per il trasporto,
però doveva anche essere bello : elegante. Far fare bella figura a tutta la famiglia.

Nelle giornate gioiose delle nozze, nelle feste religiose e nelle fiere annuali,
quando il carro trasportava tutta la famiglia in paese, il carro era il biglietto da visita, la migliore presentazione.
La famiglia doveva fare bella figura. Se possibile, la più bella di tutti.

 

Il contadino era convinto che il suo carro, soprattutto se il più bello ed elegante del paese,
potesse essere però oggetto di influenze negative.

Tanto era più bello ed elegante il carro, tanto più forte suscitava l’invidia.
E dall’invidia bisognava difendersi. Con che cosa ? Con un potente amuleto.
Un amuleto così potente da avere la forza di fermare le forze malefiche
e di rimandarle con gli interessi al mittente.

Ci voleva la “Maledisiùn” !

 

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La “Maledisiùn” non poteva assolutamente mancare : era un ferro battuto ad uso protettivo e magico.

La “Maledisiùn” era sempre modellata in ferro battuto perché il ferro ha uno straordinario potere magico.

 

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E soprattutto la “Maledisiùn” c’era, ma nessuno doveva vederla perché

era ben nascosta, quasi invisibile agli altri. Così era più potente.

 

Spesso la “Maledisiùn” era un serpente di ferro battuto,
perché il serpente ha la capacità di rigenerarsi (come la natura in primavera).
Lui muta la pelle e ringiovanisce ogni anno.

E’ l’amuleto più potente e più prezioso.

 

Era così importante la “Maledisiùn” che dicevano i saggi :

Par fèr un car bòun

agh vòl dimòndi maledisiùn

Per fare un carro davvero buono

ci vuole molta maledizione.

 

 

 

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Questa straordinaria scultura di ferro battuto – così piena di vita che sembra guizzarti tra le mani –
la abbiamo acquistatata a Maastricht, al TEFAF,
la più importante e prestigiosa Fiera di Antiquariato al mondo.

 

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La Mostra era ancora chiusa, aperta solo (preview) per i Clienti più importanti
che vogliono vedere in anteprima le meraviglie che saranno esposte dal giorno dopo.

Importanti noi non lo siamo mai stati, ma avevamo un invito.
Appena siamo entrati questo serpente ci ha folgorati.
Lo abbiamo visto e lo abbiamo comperato, senza quasi chiederne il prezzo,
prima ancora di iniziare il giro per vedere le migliaia di oggetti esposti.

Visto e preso. Anzi no : è stato il serpente a prendere noi !

Non ci ha lasciato il tempo di vedere la Mostra, di visitare le centinaia di stand
dei più famosi antiquari di tutto il mondo, di scegliere magari altri oggetti.

Lui ha scelto noi.

Noi non sapevamo quello che stavamo facendo, ma lui sapeva quello che ci stava facendo fare.
Sennò non spiegherebbe un acquisto così immediato e sconsiderato
dopo aver fatto centinaia di km per vedere migliaia di oggetti.
Mai successo, né prima né dopo, in tutta la nostra vita: un acquisto deciso in meno di 10 secondi.

E’ successo perché il serpente, probabilmente da anni, forse da secoli, stava aspettando proprio noi due.

Perché aspettava proprio noi due ?

Perché sapeva che solo per noi due lui avrebbe compiuto la più straordinaria trasformazione
che un oggetto abbia mai compiuto. Voleva cambiare nome e soprattutto voleva cambiare personalità.
Voleva rinascere, diverso e migliore.
E ci è riuscito.

Quel giorno, gli antiquari stessi, gli amici Cesati, erano imbarazzati.
Non avevano ancora terminato di allestire il loro stand, un progetto a cui avevano lavorato per mesi,
e adesso gli toccava togliere dall’esposizione studiata al millimetro e imballare
un oggetto per loro importante e che avrebbero voluto almeno mostrare a concorrenti e clienti.

 

 

Come a volte fanno i veri serpenti, lui ci ha incantato e non c’è stato un attimo di esitazione.
Saremmo potuti anche ripartire subito per casa prima ancora che si inaugurasse la Mostra.

 

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A casa abbiamo scoperto che questo serpente aveva una storia da raccontare soltanto a noi.

Appena rientrati a Milano, ci regala una prima scoperta.
Scopro che da solo, come ‘free lance’, ho vinto una gara contro le più importanti Agenzie italiane :
la mia idea per un Cliente importantissimo ha stracciato tutte le altre.

In quegli anni vincere una gara significava un bel guadagno.
Io non avrei mai pensato di vincere quella gara, ma il serpente lo sapeva
ed era la prima storia che voleva raccontarci.

 

Poi negli anni il serpente ci ha raccontato molte altre storie, ci ha fatto mille altri regali,
ma ne scrivo solo due perché di tutte e due ho i testimoni.

 

Certo il serpente ha le sue esigenze. Se tu gli chiedi dei soldi
mentre gli accarezzi la testa con tenerezza e convinzione,
è molto molto probabile che lui abbia una bella sorpresa per te.

Il professor Armando C. – primario a Milano di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica -
in visita da noi a Venezia lo ha accarezzato molto seriamente. Rientra a Milano e la sera stessa ci telefona :
gli hanno comunicate dalle Tasse un rimborso assai ricco, che mai più si sarebbe aspettato di avere.

Qualche anno dopo anche Romano D.R, alto funzionario del Monte dei Paschi,
accarezza con sincera passione la testa del serpente.
Usciamo di casa per andare al ristorante e Romano riceve una telefonata :
una vendita che non era andata in porto per anni, è riuscita per il doppio della cifra richiesta.

 

Poi ci sono infiniti casi di amici o anche solo ospiti che hanno vinto al Lotto o con i Gratta-e-Vinci,
hanno trovato in taxi, in aereo o anche per terra in strada dei soldi, ricevuto pagamenti inaspettati,
eredità da parenti dimenticati, ma è inutile ricordarle.

 

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Sul piedistallo in questa foto vedi solo le ultime monetine trovate, ma in totale negli anni il serpente ci ha regalato 139 euro.

 

E’ un fatto inspiegabile, ma storicamente dimostrato :
la “Maledisiùn” per noi e per i nostri amici e per chi ha fiducia in lui,
si è trasformata da “Maledisiùn” in “Benedisiùn”.
Ha cambiato nome ! E soprattutto ha cambiato personalità.

 

E’ diventato una benedizione : la “Benedisiùn” di trovare o ricevere del denaro,
soprattutto quando se ne ha più bisogno.

Forse il fabbro che ha modellato questo serpente non lo sapeva o forse ci ha messo una speciale magia.

Forse è proprio il caso che adesso io vada ad accarezzarla la mia Benedisiùn.

 

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Post Scriptum

anzi, no :

Nota Bene

 

Se tu sinceramente gli credi,

il serpente aspetta una carezza anche da te,

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